L’estate è alle porte, ma, quest’anno, le nostre vacanze sono minacciate da un nuovo fenomeno criminale: il juice jacking.
Avete mai sentito parlare di juice jacking? Purtroppo, si tratta di una nuova, ma sempre più consolidata, metodologia con cui i viaggiatori di tutto il mondo vengono truffati. Soprattutto in estate quando, si sa, si viaggia di più, questa preoccupante tendenza aumenta. Ecco in cosa consiste esattamente e come difendersi.
Il juice jacking rappresenta una minaccia emergente nell’ambito della sicurezza dei viaggiatori di tutto il mondo. Ovviamente, la paura più grande è che, in un momento di gioia e di festa come possono essere le vacanze estive, i nostri dati e i nostri soldi vengano rubati dai criminali. Conoscere i rischi e adottare misure preventive può aiutare a proteggerci.
Il termine “juice jacking” si riferisce a una forma di attacco informatico che avviene quando i dispositivi mobili vengono collegati a porte USB pubbliche per la ricarica. Queste porte, presenti in luoghi come aeroporti, stazioni ferroviarie, caffetterie e centri commerciali, possono essere manipolate da hacker per installare malware o rubare dati sensibili dai dispositivi collegati.
Le porte USB sono progettate per trasferire sia energia che dati. Quando un dispositivo viene collegato a una di queste porte, non solo inizia a caricarsi, ma può anche stabilire una connessione dati. Se la porta USB è stata compromessa, gli hacker possono sfruttare questa connessione per accedere al dispositivo.
Esistono due principali tipi di attacchi di juice jacking. Quando un dispositivo viene collegato a una porta USB compromessa, può essere installato un malware sul dispositivo. Questo malware può eseguire una varietà di azioni dannose, come il furto di informazioni personali, il monitoraggio delle attività dell’utente o la disabilitazione del dispositivo. Alcuni attacchi di juice jacking sono progettati per rubare dati direttamente dal dispositivo. Questo può includere foto, contatti, messaggi, e-mail e altre informazioni sensibili memorizzate sul dispositivo.
Un metodo per difendersi è quello di portare sempre con sé un caricabatterie e un adattatore da collegare a prese elettriche standard invece di affidarsi a porte USB pubbliche. Consigliamo inoltre di investire in una power bank portatile per assicurarsi di avere sempre una fonte di energia sicura e privata.
Se è necessario utilizzare una porta USB pubblica, evitare di sbloccare il dispositivo durante la ricarica, riducendo il rischio di accesso ai dati. E, ovviamente, ultimo, ma non ultimo consiglio, installare e mantenere aggiornato un buon software di sicurezza che possa rilevare e bloccare eventuali tentativi di accesso non autorizzato.
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